2009 Ex Oviesse prima della ristrutturazione |
Ex Oviesse e Brixia Sviluppo: “Altra operazione improvvida”
Mentre continuano le indagini delle Procura, fascicolo aperto a carico di ignoti, il segretario cittadino del Partito Democratico Giorgio De Martin con un breve excursus ricorda le varie operazioni della controllata comunale
Storie Correlate
Prosegue ancora la
vicenda legata all'ex Oviesse di Corso Mameli, ora sotto diretta
indagine della Procura che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti.
La questione è ormai ben nota, e riguarda il prezzo più che gonfiato
con cui Brixia Sviluppo, controllata dal Comune di Brescia, ha acquisito
l'immobile riaperto nel dicembre 2010 come sede bresciana della catena
Buonissimo. Nelle settimane scorse addirittura un'interrogazione parlamentare,
ai ministri Maroni e Tremonti, per verificare la legittimità di un
acquisto di tale portata: fu Cesare Giovanardi, nel maggio del 2011, a
presentare un doppio esposto (alla Procura e alla Corte dei Conti) sull'acquisto della struttura di 3600 metri quadri pagata quasi nove milioni di euro
a fronte di una valutazione da parte della Borsa Immobiliare di Brescia
non superiore ai 3milioni e 600mila euro, non più di mille euro al
metro quadro.
Tanti dubbi forse legittimi su un'operazione di
questo tipo, ma dubbi forse legittimi anche sulle altre operazioni
immobiliari portate avanti da Brixia Sviluppo. Dal terreno
acquistato a Birbesi di Guidizzolo, nel quale si sarebbero dovuti
trasferire i nomadi del campo di Via Orzinuovi fino all'immobile per il
trasferimento della sede della Circoscrizione Est. "Con queste operazioni improvvide, dubbie e costosissime - racconta a BresciaToday
Giorgio De Martin, segretario cittadino del Partito Democratico -
Brixia Sviluppo conferma il suo agire al di fuori di qualunque controllo
da parte del Consiglio Comunale".Il Pd di Brescia non si è mai convinto delle funzioni di Brixia Sviluppo, tanto da decidere di non entrare nel consiglio d'amministrazione: "Fin dal primo giorno ci è sembrata una società su cui avanzare parecchi dubbi, una società che agisce senza alcun controllo democratico, senza trasparenza e con trattative e risoluzioni spesso a scatola chiusa. Non abbiamo mai voluto averci niente a che fare, abbiamo deciso di starne fuori".
Il Pd di Brescia non si è mai convinto delle funzioni di
Brixia Sviluppo, tanto da decidere di non entrare nel consiglio
d'amministrazione: "Fin dal primo giorno ci è sembrata una società su cui avanzare parecchi dubbi, una società che agisce senza alcun controllo democratico,
senza trasparenza e con trattative e risoluzioni spesso a scatola
chiusa. Non abbiamo mai voluto averci niente a che fare, abbiamo deciso
di starne fuori".